Book fotografico in studio per teatro e cinema
Prima di fare il fotografo professionista ho avuto un percorso variegato: giornalista, correttore di bozze, product manager in tv, pubblicitario e marketing manager nel turismo. In parallelo al lavoro ufficiale l’attività che ho svolto sempre con grande passione e piacere personale (non so se del pubblico 🙂 ) è stata l’esperienza come attore di teatro, anni giovanili passati tra scuole e accademie, caratterizzati da una forte spinta emotiva e pochi soldi, ma che mi hanno permesso di conoscere e interpretare alcune delle pagine più belle e intense della letteratura mondiale. Ricordo ancora il piacere delle serate passate ad analizzare ogni singola sfumatura delle Tre sorelle di Cechov, un autore che ad una prima lettura potrebbe sembrare scontato o banale, ma che grazie al nostro regista Fabio Banfo dell’Accademia della Voce ci aveva dischiuso emozioni e sentimenti che sentivo universali. Alcuni dei momenti più emozionanti della mia vita li ho vissuti grazie al teatro, sia come spettatore (su tutti gli spettacoli di Nekrosius) che come attore: sento ancor un tuffo al cuore se ripenso al debutto al Teatro Santa Chiara di Brescia con Il giardino dei ciliegi (sempre di Cechov) con la regia di Pietro Arrigoni, o ancora l’autogestione e la creazione da zero di Equilibrio Precario col Teatro Contratto (con le mie compagne di viaggio Vera, Anna e Alessandra) e l’esperienza finale con la compagnia I 4 Gatti.
Poi con la nascita dei miei figli ho dovuto scegliere a malincuore tra la fotografia, che stava occupando uno spazio sempre più importante nella mia vita, e, appunto, il teatro . Da allora non ho più calcato nessun palcoscenico: quando posso fotografo degli spettacoli di teatro e danza e ormai il teatro che guardo (con grande divertimento) è quello per bambini.
In ogni caso accanto al piacere intellettuale quegli anni sono stati una palestra anche per le relazioni personali: ho avuto la fortuna di frequentare scuole e ambienti teatrali a Brescia e Milano e con diverse di queste persone si è stretto un legame molto forte, che dura tutt’ora. Mia moglie ad esempio l’ho incontrata per la prima volta durante un laboratorio teatrale e uno dei miei migliori amici l’ho conosciuto sulle assi sbilenche di un palcoscenico, o meglio di una sala prove a Montichiari. In quella stessa scuola ho conosciuto Fiorenzo, per tutti Fiore, un uomo dal sorriso contagioso e con una carica positiva difficile da contenere, personaggio poliedrico e che grazie a questa sua energia straripante ha trovato nel teatro un canale creativo dove esprimersi.
Qualche tempo fa mi ha contattato per rinnovare un po’ il suo book fotografico da proporre a casting e agenzie: è stata una serata molto piacevole, intessuta di vari ricordi comuni teatrali. Abbiamo sperimentato anche alcuni set up di luci particolarmente drammatici e un po’ dark: la fortuna di avere un attore di fronte alla camera è che puoi giocare molto con la sua versatilità espressiva.
Ecco qui alcuni dei miei scatti preferiti di quella serata.
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