Domenica 25 marzo è una splendida giornata di inizio primavera e accogliamo il suggerimento di un gruppo di amici dirigendoci a Piadena per la Festa della Lega di Cultura. Potrebbe essere l’occasione per un insolito reportage fotografico. Piadena fino ad allora mi era nota solo per essere una delle fermate del treno Brescia – Parma: in realtà la festa si svolge a Pontirolo, una frazione poco distante, in una vecchia aia già sovraffollata alle 10 di mattina. Atmosfere contadine anni ’50, bandiere nostalgiche e salamine appese ai muri, fiasconi di vino rosso e sulle panche gruppi di 60enni che cantano a squarciagola canzoni a me poco note. Col passare del tempo il pubblico ringiovanisce in un bel mix inter generazionale.
Ci si stende sul prato con quello che capita, cercando di intercettare il servizio ristorazione che ti porta paste e risotti con la salamella, cotechini e altre leccornie ad alto tasso colesterolico, il tutto innaffiato da abbondante vino rosso. Ma la cosa stupefacente è che non vogliono essere pagati! Passerà più tardi una signora con il cappellino dell’offerta libera. Davvero atmosfere d’altri tempi…
Nel frattempo mi accorgo di non essere il solo con la reflex in mano: effettivamente l’atmosfera è troppo bella per non essere immortalata in un bel servizio fotografico.
Nel pomeriggio in parallelo al tasso alcolico cresce anche l’attività canora dei singoli gruppi: ce ne sono alcuni seri e super organizzati che giungono da tutta Italia e addirittura dall’estero (Si Bemolle di Parigi, Suonatori terra terra di Firenze, Colori di Maggio di Marsiglia, Coro Dominguero di Siviglia, Banda degli Ottoni di Milano, Coro della Casa di Achada di Lisbona…), ma i migliori, soprattutto per un non intenditore come me, sono le jam session spontanee che si creano complice un calice di troppo.
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