Tra le altre mostre più interessanti e significative, sempre agli Ateliers, quella di Gordon Parks, il primo fotografo afro americano della Farm Security Administration (F.S.A.), il primo fotografo afro americano della rivista Life… insomma il primo fotografo a fare un sacco di cose
Tra i fotografi più importanti del ventesimo secolo, dagli anni Quaranta fino alla sua morte, nel 2006, Gordon Parks ha raccontato al mondo, soprattutto attraverso le pagine della rivista Life, la difficoltà di esser nero in un mondo di bianchi, la segregazione, la povertà, i pregiudizi, ma anche i grandi interpreti del ventesimo secolo, il mondo della moda e perfino le grandi personalità del mondo in pieno cambiamento, come Malcom X, Muhammed Ali e Martin Luther King.
Vere o verosimili, nate dai drammi profondi, vissute sulla sua stessa pelle di ex ragazzo nero condannato a morire prima di nascere o costruite nell’alchimia della pura finzione, le storie di Gordon Parks sono tutte autenticamente sentite, tutte raccontate come visioni genuine e nate dalla volontà di incidere sulla realtà, affermando attraverso il racconto per immagini la propria opinione e la necessità di gridarla forte al mondo.
Molto toccante il reportage di Life sulla famiglia afro americana del Bronx, con la doppia pagina di apertura e il grido di accusa di Parks, che era anche poeta, all’America borghese. Immagini come quella della signora Watson, con la scopa in mano e lo sguardo dimesso, sono entrate nell’iconografia.
Nella piazza principale di Arles c’è la grande mostra retrospettiva su Sergio Larrain, il fotografo misterioso per eccellenza, colui che figlio della buoan borghesia cilena venne invitato da Henri Cartier-Bresson ad entrare nell’agenzia Magnum photos
Chi è Gordon Parks
Nato nel 1912 a Fort Scott, in Kansas, tra povertà e segregazione, Gordon Parks è stato conquistato dalla potenza e dalla forza della fotografia vedendo le realizzazioni dei fotogiornalisti sulle principali riviste dell’epoca. Dopo aver acquistato una macchina fotografica al banco dei pegni nel 1937, impara a usarla da autodidatta e, poco tempo dopo, comincia (1941) a collaborare con il celebre gruppo della Farm Security Administration (F.S.A.), capitanato da Roy Striker. Quando nel 1943 la F.S.A. chiude, Parks comincia la sua attività da freelance, alternando il lavoro per le riviste di moda (soprattutto Vogue) a progetti di fotogiornalismo e di impianto più sociale. Nel 1948, il suo reportage su una gang giovanile di Harlem conosce un grande successo e Parks diventa il primo fotografo e scrittore afroamericano di Life: per questa testata racconterà storie legate al razzismo, alla povertà, alla segregazione. Ma realizzerà anche intensi ritratti di scrittori, attori e traccerà le nuove, emergenti figure di leader neri, come Muhammed Alì, Malcolm X, Adam Clayton Powell, Jr. e Stokely Carmichael. Gordon Parks è stato anche scrittore, compositore di musica e nel 1969, è stato il primo regista afro-americano a dirigere un lungometraggio a Hollywood (The Learing Tree). Nel 1971, la sua seconda pellicola, Shaft ha conosciuto un grande successo.Per oltre trenta anni, Parks è stato un infaticabile lavoratore, creativo ed energico, in grado di impegnarsi nelle tante storie che dovevano essere raccontate; nelle campagne civili che dovevano essere sostenute. Numerosi sono i riconoscimenti e i premi al suo lavoro, tra questi la National Medal of Arts statunitense, ricevuta nel 1988.
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